Tamburrano M5S Europa su Sicurezza Energetica Europea 21 gennaio 2015
Primo scambio di opinioni in commissione sulla relazione Saudargas dell'11 dicembre 2014 (https://www.scribd.com/doc/253349346/) in merito alla Comunicazione della Commissione Europea sulla Strategia di Sicurezza Energetica del 28 maggio 2014 (https://www.scribd.com/doc/234451947) TESTO INTERVENTO "Vogliamo ringraziare il relatore Saudargas per il suo eccellente lavoro anche per il metodo in quanto ha ascoltato praticamente tutti i gruppi e molte delle nostre istanze come gruppo sono state recepite. Perciò mi concentrerò su quello che va migliorato o che manca. Per sviluppare una strategia di sicurezza energetica, riteniamo infatti che bisogna coinvolgere fortemente la società civile: le persone e le comunità, non riteniamo che possa esserci alcuna sicurezza senza democrazia energetica, e nessuna democrazia senza sicurezza e indipendenza di scelta e pluralità degli approvvigionamenti energetici Apprezzo moltissimo che il relatore Saudargas abbia cercato di tradurre la nostra istanza nel suo rapporto, e abbia citato anche molte delle legislazioni europee esistenti che purtroppo sono ancora disapplicate in molti stati membri. Ma si potrebbe fare di più La resilienza deve essere stimolata dal basso tramite apposite misure legislative e di formazione Cittadini e consumatori devono: Essere supportati per sviluppare nuove forme di cooperazione per produzione d'energia ; Informati delle migliori pratiche locali che puntano verso la totale (o quasi) autonomia di produzione energetica Va migliorata la lotta alla povertà energetica: tramite ad esempio un quantitativo minimo garantito di energia a basso costo a tutti i cittadini in condizioni di indigenza; E' da incrementare l'attenzione all'efficienza energetica negli edifici residenziali e industriali: questa è la vera strategia di sicurezza che porta lavoro e vera resilienza duratura come notevole forma di riduzione della domanda interna di energia, soprattutto dell'energia dal gas di cui si sta trattando molto in questo periodo. Il gas é certamente una fonte fondamentale che ci può aiutare alla transizione energetica, tuttavia non può essere l'unico focus della proposta; dovremmo concentrarci su più fonti a emissioni zero, senza rischi per la salute e senza produzione di scorie D'accordo sull'indipendenza degli stati per il mix energetico, ma ricordiamoci che l'aria e le acque non hanno confini quindi le emissioni di CO2 e i rischi di contaminazione nucleare vanno a coinvolgere tutto il continente europeo da parte degli stati che continuano ad aspirare di costruire centrali nucleari o continuano a costruirle. Siamo d'accordo sulla diversificazione delle fonti, ma non siamo d'accordo su una sovracapacità quando ciò comporta la sottrazione di risorse a investimenti nel campo della transizione energetica rinnovabile. Se cerchiamo sicurezza la produzione decentralizzata di energia rinnovabile è la vera soluzione. Riteniamo pertanto che la guerra commerciale con la Russia sia poco saggia e non sia negli interessi esclusivi e nella volontà dei molti cittadini europei. Pertanto non siamo d'accordo su perdere il fornitore di gas più economico e più rapido le cui forniture giungono da infrastrutture già esistenti. Chiaramente ciò nel rispetto delle regole europee siglate dal terzo pacchetto dell'energia. Qualcuno afferma che il calo dei prezzi dell'energia e il fenomeno attuale dell'eccesso di offerta di petrolio sul mercato, mitigheranno il problema della sicurezza energetica. Purtroppo riteniamo che questo calo dei prezzi non durerà a lungo e dobbiamo pensare ad un eventuale brusco e repentino aumento."
Primo scambio di opinioni in commissione sulla relazione Saudargas dell'11 dicembre 2014 (https://www.scribd.com/doc/253349346/) in merito alla Comunicazione della Commissione Europea sulla Strategia di Sicurezza Energetica del 28 maggio 2014 (https://www.scribd.com/doc/234451947) TESTO INTERVENTO "Vogliamo ringraziare il relatore Saudargas per il suo eccellente lavoro anche per il metodo in quanto ha ascoltato praticamente tutti i gruppi e molte delle nostre istanze come gruppo sono state recepite. Perciò mi concentrerò su quello che va migliorato o che manca. Per sviluppare una strategia di sicurezza energetica, riteniamo infatti che bisogna coinvolgere fortemente la società civile: le persone e le comunità, non riteniamo che possa esserci alcuna sicurezza senza democrazia energetica, e nessuna democrazia senza sicurezza e indipendenza di scelta e pluralità degli approvvigionamenti energetici Apprezzo moltissimo che il relatore Saudargas abbia cercato di tradurre la nostra istanza nel suo rapporto, e abbia citato anche molte delle legislazioni europee esistenti che purtroppo sono ancora disapplicate in molti stati membri. Ma si potrebbe fare di più La resilienza deve essere stimolata dal basso tramite apposite misure legislative e di formazione Cittadini e consumatori devono: Essere supportati per sviluppare nuove forme di cooperazione per produzione d'energia ; Informati delle migliori pratiche locali che puntano verso la totale (o quasi) autonomia di produzione energetica Va migliorata la lotta alla povertà energetica: tramite ad esempio un quantitativo minimo garantito di energia a basso costo a tutti i cittadini in condizioni di indigenza; E' da incrementare l'attenzione all'efficienza energetica negli edifici residenziali e industriali: questa è la vera strategia di sicurezza che porta lavoro e vera resilienza duratura come notevole forma di riduzione della domanda interna di energia, soprattutto dell'energia dal gas di cui si sta trattando molto in questo periodo. Il gas é certamente una fonte fondamentale che ci può aiutare alla transizione energetica, tuttavia non può essere l'unico focus della proposta; dovremmo concentrarci su più fonti a emissioni zero, senza rischi per la salute e senza produzione di scorie D'accordo sull'indipendenza degli stati per il mix energetico, ma ricordiamoci che l'aria e le acque non hanno confini quindi le emissioni di CO2 e i rischi di contaminazione nucleare vanno a coinvolgere tutto il continente europeo da parte degli stati che continuano ad aspirare di costruire centrali nucleari o continuano a costruirle. Siamo d'accordo sulla diversificazione delle fonti, ma non siamo d'accordo su una sovracapacità quando ciò comporta la sottrazione di risorse a investimenti nel campo della transizione energetica rinnovabile. Se cerchiamo sicurezza la produzione decentralizzata di energia rinnovabile è la vera soluzione. Riteniamo pertanto che la guerra commerciale con la Russia sia poco saggia e non sia negli interessi esclusivi e nella volontà dei molti cittadini europei. Pertanto non siamo d'accordo su perdere il fornitore di gas più economico e più rapido le cui forniture giungono da infrastrutture già esistenti. Chiaramente ciò nel rispetto delle regole europee siglate dal terzo pacchetto dell'energia. Qualcuno afferma che il calo dei prezzi dell'energia e il fenomeno attuale dell'eccesso di offerta di petrolio sul mercato, mitigheranno il problema della sicurezza energetica. Purtroppo riteniamo che questo calo dei prezzi non durerà a lungo e dobbiamo pensare ad un eventuale brusco e repentino aumento."